Commento alla V Domenica di Quaresima – Anno B

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17 Marzo 2024

 La fecondità del seme che muore

INTRODUZIONE

G – Celebriamo oggi la Quinta Domenica di Quaresima. Le Domeniche precedenti ci hanno proposto le grandi alleanze bibliche: Noè, Abramo, Mosè, alleanza restaurata dopo l’esilio. Alleanze necessarie per rimediare l’infedeltà del popolo. Il profeta Geremia, oggi, annuncia il giorno di un’alleanza nuova, fondata sull’osservanza della legge, ma soprattutto sul perdono gratuito di Dio. Cristo sarà questa Alleanza nuova. La sua “ora” è venuta ed ha la fecondità del seme che muore. Il segno è innalzato: la croce del Figlio dell’uomo che, elevato da terra, attira a sé tutte le cose. Guardando a Lui, uniamo le nostre prove della vita alla sua Passione redentrice per divenire il seme di una nuova umanità. Come sempre invitiamo tutti alla preghiera corale, a partecipare ai canti con l’ausilio del libretto e a silenziare i cellulari.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

G – Il sacrificio di sé, l’accettazione del dono fino alla morte non è un odio sterile verso la vita ma è un affidamento che riconosce in questo donarsi il compimento dell’alleanza stipulata da Dio con il suo popolo. Solo se si apre alla vita nell’amore, il morire diventa davvero strumento di salvezza.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Con il pane, il vino e il cesto della solidarietà presentiamo all’altare tutte le nostre sofferenze e quelle del mondo intero perché unite a quelle di Gesù, siano seme di salvezza per l’umanità peccatrice.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – Non è facile, Gesù, tu lo sai bene, vivere l’esperienza del chicco di grano: scendere nell’oscurità di tante situazioni e raccogliere la sfida di amare, senza limiti, senza misura, privi del conforto di un sostegno, di un’approvazione, di un riconoscimento. Non è facile accettare di marcire nel grembo delle vicende umane, rinunciando a sogni di gloria, paghi solo di compiere la propria parte, ogni giorno, con impegno, con determinazione, con coraggio. Non è facile scegliere una fecondità che si realizza nel nascondimento, autentica, reale, ma anche ignorata perché lontana da quelli che contano, dai loro circoli ristretti, dalle loro logiche di potere. Eppure è questo che tu mi proponi, dopo averlo tu stesso sperimentato. Tu non mi sottrai al tempo della prova, ma mi dai la certezza di essere custodito, amato, sorretto dal Padre. Tu mi assicuri che resterai vicino in qualsiasi frangente, anche quando emergeranno la mia fragilità, i miei dubbi, i miei limiti.

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