Commento alla III Domenica di Quaresima – Anno B

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3 marzo 2024

 Tempio vivo del tuo amore

 

INTRODUZIONE

G – Celebriamo la Terza Domenica di Quaresima. Nel nostro percorso verso la Pasqua oggi siamo invitati a riprendere forza: a cercare di vivere in modo nuovo, a fare pulizia nella nostra esistenza e a creare spazi di fraternità e di ascolto della Parola. Come al popolo ebreo, scampato alla schiavitù, anche a noi Dio traccia una strada per la felicità. E noi sappiamo che con la forza dello Spirito è possibile cambiare il nostro mondo. Lasciamoci purificare da Gesù, vero “tempio di Dio”, lasciamo che Egli distrugga in noi tutto ciò che ci impedisce di accogliere Dio così che, rinnovati nello spirito e nella carne, andiamo incontro alla Pasqua, per morire e risorgere con Lui alla vita che non ha mai fine. Come sempre invitiamo tutti alla preghiera corale, a partecipare ai canti con l’ausilio del libretto e a silenziare i cellulari.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

G – Il testo del Decalogo che apre la Liturgia della Parola ci richiama al segno per eccellenza dell’alleanza di Dio col popolo. Un segno che troverà compimento e autentica interpretazione nelle parole di Gesù sul nuovo Tempio, che chiama alla fede e all’apertura del dono del Padre nel Figlio.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Con il pane, il vino e il cesto della solidarietà presentiamo al Signore l’umanità chiamata a purificarsi ed a rinnovarsi per essere la Sposa santa di Cristo.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – Quel giorno, Gesù, tu non hai usato buone maniere e parole gentili, non hai pensato al danno procurato a quella gente che perdeva un giorno d’affari, alle monete che avrebbe perso nella confusione generale. Quel giorno tu pensavi solo al Padre tuo, al suo buon nome che dovevi difendere a tutti i costi, davanti al suo popolo. No, Dio non è in vendita e pertanto nessuno può comprarlo. No, Dio non può essere tenuto in ostaggio dai nostri traffici, dai nostri interessi, dai nostri guadagni, dai nostri teatri. Egli è libero perché ama smisuratamente e l’unico modo di onorarlo è di rendergli culto con la nostra vita, con le nostre scelte, le nostre decisioni che profumano di misericordia, di generosità, di spirito fraterno. Egli non può essere insudiciato dalle orribili maschere che noi esseri umani gli abbiamo costruito, con la nostra immaginazione.