Commento alla XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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VII GIORNATA MONDIALE DEI POVERI: «Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7)

19 Novembre 2023

Servi operosi e vigilanti

 

INTRODUZIONE

G – Celebriamo oggi la XXXIII domenica del Tempo Ordinario. In questa penultima Domenica dell’anno liturgico la Chiesa ci prepara alla venuta del Giorno del Signore. Come vivere il tempo presente? Siamo invitati alla responsabilità operosa e alla capacità creativa, combattendo l’ozio e la paura di non essere all’altezza delle situazioni e di essere giudicati da un Dio duro e severo. Soltanto l’uomo che confida nel Signore vivrà come figlio della luce restando sveglio e sobrio. L’Eucaristia che ci apprestiamo a celebrare ci aiuti a verificare lo stato dei talenti ricevuti e ci sproni a metterli prontamente a frutto perché il Signore, al suo ritorno, li trovi fecondi. Su richiesta di Papa Francesco viviamo oggi la VII Giornata Mondiale dei Poveri dal tema: Non distogliere lo sguardo dal povero. Come Comunità Diocesana e parrocchiale accogliamo l’invito del Santo Padre e ci predisponiamo a pregare, riflettere e operare a favore dei più fragili della società. Come sempre invitiamo tutti alla preghiera corale, a partecipare ai canti con l’ausilio del libretto e a silenziare i cellulari.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Come le vergini sapienti, con il pane, il vino e il cesto della solidarietà presentiamo al Signore tutto il bene che compiamo e chiediamo la forza dello Spirito Santo per mettere sempre più a frutto i nostri talenti.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – G – Per alcuni, Gesù, la Chiesa somiglia a una bottega di antiquario e l’apprezzano per tutto quello che custodisce. Per altri la trasmissione della fede consiste semplicemente nel far avere alle nuove generazioni un libro venerabile da custodire per quelli che verranno. E ci sono anche quelli che riservano stima e apprezzamento solo alle iniziative che i tuoi discepoli sostengono nel campo della carità e della solidarietà, ma ritengono superfluo quanto riguarda la relazione con te e la Liturgia. La tua parabola ci ricorda che il vero tesoro che hai posto nelle nostre mani è il tuo Vangelo, un Vangelo vivo che non possiamo chiudere in uno scrigno o conservare in un museo. Tu ci chiedi di farla correre la tua Parola, di mostrarla in azione nella nostra e nell’altrui esistenza. Grazie, Gesù, perché come sempre ci riconduci all’essenziale, a ciò che conta veramente, alla nostra missione, al nostro impegno. Aiutaci Signore a non guardare ai poveri come a un’immagine commovente e distaccata da noi ma bensì come a dei fratelli e sorelle da accogliere, aiutare e sostenere con la dignità dei figli di Dio.