Commento alla Festa del Battesimo del Signore – Anno C

7 gennaio - Battesimo di Gesù - IoTiBenedico.info

Domenica 9 Gennaio 2022

Interiormente rinnovati a sua immagine

INTRODUZIONE

G – Celebriamo la festa del Battesimo del Signore: è l’inizio della vita pubblica di Gesù, della sua missione di annuncio del Regno.  Il tempo di Natale non è ancora terminato. Oggi veniamo condotti sulle rive del Giordano: Gesù si mescola alla folla che va a farsi battezzare da Giovanni. Proprio lì comincia la sua missione: il Padre rivela sua identità, la forza dello Spirito discende su di lui. E’ giunto il momento di dare credito alla Parola che ci ha raggiunto. È l’avventura della fede, è l’esperienza della gioia e della pace autentiche, cantate a Natale. Per arginare la diffusione dei contagi da covid-19 ricordiamo di indossare per tutta la celebrazione la mascherina ben posizionata sul viso e di mantenere il distanziamento nei banchi.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Il pane ed il vino che presentiamo all’altare, simbolo di convivialità, ricordi a tutti noi che col Battesimo siamo diventati figli di Dio e concittadini dei santi e che la nostra vita deve testimoniare l’immenso dono ricevuto.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – Sì, al fiume Giordano, da Giovanni il Battista, il mistero dell’incarnazione ci appare in una luce nuova e noi comprendiamo perché ti sei fatto uomo, Gesù, qual è la missione che il Padre ti ha affidato. Tu ti mescoli alla folla dei peccatori, tu che non hai commesso peccato perché la tua relazione con il Padre è nutrita solo di amore e di obbedienza. Tu vuoi condividere, però, la nostra fragilità, il nostro bisogno di guarigione e di misericordia. Per questo, infatti, sei venuto: non per giudicare e nemmeno per condannare, ma per rialzare e per trasmettere la fiducia e la forza che vengono da Dio. Non sei solo nel compiere quest’opera: al Giordano anche il Padre e lo Spirito si sono dati appuntamento. Lo Spirito discende su di te, abita in modo stabile la tua esistenza, perché tu possa offrire sempre un amore colmo di tenerezza, un perdono che non conosce limiti, una luce che rischiara anche gli anfratti più reconditi e oscuri dell’anima. Il Padre riconosce in te il Figlio amato, disposto a soffrire pur di andare fino in fondo per manifestare un Dio totalmente altro: un Dio che ci visita nella povertà e ci accosta nella mitezza e nella benevolenza, un Dio che tende la mano e ci salva.