Commento alla XV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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– 11 Luglio 2021 –

Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due.

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la  XV Domenica del Tempo Ordinario. La Parola che ci chiama all’annuncio. L’apostolato cristiano è un dono e una missione che si ricevono dal Signore risorto, come lui, il Figlio, l’ha ricevuto dal Padre. Amasia, sacerdote compiacente, dice al profeta Amos, che le sue parole feriscono il re (prima lettura) e lo invita a non profetizzare più. Amos risponde di essere un profeta chiamato da Dio, per portare la sua Parola «per il suo popolo». Paolo nella preghiera della Lettera agli Efesini (seconda lettura), presenta il progetto salvifico di Dio: quello di renderci suoi figli adottivi fin dall’eternità «in Cristo», aiutando a scoprirlo e benedirlo come Padre, certi di avere lo Spirito come garanzia di vita. Gesù (vangelo) manda gli apostoli in missione, a due a due, a predicare che le persone si convertano, con il potere di scacciare i demoni e di guarire i malati. I Dodici vanno con coraggio perché è Gesù a mandarli con la medesima autorità e missione efficace del Padre, con le parole e le opere messianiche del Vangelo di Dio. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la solidarietà che aiuta a portare a tutti l’annuncio della redenzione.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Li hai tenuti con te, Gesù: il gruppo degli apostoli ha condiviso i tanti giorni della tua esistenza, ha ascoltato le tue parole, ha visto i segni di amore da te compiuti, ha colto le reazioni della gente, dallo stupore all’entusiasmo, ma anche dalla critica al rifiuto. Ora tu li mandi in missione, disarmati e disarmanti, con la sola forza del Vangelo, del lieto annuncio che hai loro affidato, ma anche con il potere di liberare dal male e di guarire. Chiedono la conversione: un cambiamento deciso dell’esistenza in cui tu, Gesù, diventi il punto di riferimento sicuro. Mostrano con gesti di guarigione che il Vangelo si realizza perché Dio è più forte di qualsiasi forza oscura che imprigiona uomini e donne. A duemila anni di distanza, Gesù, la missione è sempre la stessa. È il Vangelo la sua punta di diamante: un annuncio che esige una risposta coraggiosa perché cambia completamente la vita. E i santi segni possono manifestare che ancor oggi lo Spirito è all’opera, che in ogni situazione egli agisce, trasfigura, trasforma.