Commento alla VI Domenica di Pasqua – Anno B

Rimanete nel mio amore” - Il Popolo Veneto

–  9 Maggio 2021 –

«Rimanete nel mio amore»

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la VI domenica di Pasqua. L’amore, il comandamento del discepolo.  La liturgia della Parola di questa domenica è pienamente incentrata sul cuore della fede cristiana: l’amore di Dio rivelato in Gesù e l’amore dei fratelli. Gesù, il Figlio fatto carne per la nostra salvezza, è rivelazione dell’amore del Padre per il mondo e comanda ai suoi discepoli, e anche a noi, «che vi amiate gli uni gli altri» (Gv 15,12), come leggiamo nel brano di vangelo. L’amore è il comandamento del cristiano, solo così si può davvero amare e conoscere Dio, come ci ricorda la Prima lettera di Giovanni, da cui è tratta la seconda lettura. «Dio è amore», ci ha amato per primo e ha mandato nel mondo il suo Figlio. Dio non fa differenze, il suo Spirito d’amore è un dono universale rivolto a tutti. La prima lettura ci racconta il momento in cui anche la Chiesa primitiva, in particolare nella figura del capo degli apostoli, Pietro, riconosce questa universale volontà salvifica, che non «fa preferenze» ma accoglie ciascuno di noi. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la vera presenza del Risorto che porta a vincere ogni ingiustizia e povertà.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – È vero: la ritorsione e la vendetta, la scelta di ribattere colpo su colpo, di rispondere al male con il male sono comportamenti vecchi come il mondo. Tanto che quando compiamo il male ci aspettiamo, prima o poi, una risposta di questo genere. Solo l’amore, Gesù, è nuovo, sorprendentemente imprevedibile, totalmente inatteso. Solo l’amore, Gesù, è in grado di cambiare la faccia della terra perché imbocca sentieri inediti, poco battuti e all’apparenza impraticabili, talvolta ardui e addirittura paradossali. Mentre stai andando incontro alla tua passione e alla morte tu ci consegni parole che costituiscono un vero e proprio testamento, il condensato della morale cristiana. Tu ci chiedi fantasia e audacia nel cercare di sostenere e consolare, senza accontentarci di belle parole, ma utilizzando mezzi concreti, strumenti adeguati e poco conosciuti a servizio del nostro prossimo. Tu ci domandi di non porre limiti al nostro tempo, alle nostre energie quando si tratta di lavorare per gli altri. Tu ci inviti ad amare come te, in modo smisurato e impensabile, pronti a offrire sempre, nonostante tutto, misericordia e compassione.