Commento alla II Domenica di Pasqua – Anno B

Vangelo Ora: noi gemelli di Tommaso - MessinaOra.it

–  11 Aprile 2021 –

«Metti qui il tuo dito […] tendi la tua mano e mettila nel mio fianco»

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la II domenica di Pasqua. Il sommario che troviamo nella prima lettura, tratta dal libro degli Atti degli apostoli, ci introduce alla vita della prima comunità cristiana. Il carattere decisivo è la loro comunione fraterna, con la quale di fronte a tutto il popolo possono rendere autentica testimonianza al Signore. Questa unione non è frutto dello sforzo umano, ci ricorda Giovanni nella seconda lettura, ma dono dello Spirito, che unisce tutti coloro che credono in Cristo e amano i fratelli. È questo il dono più grande che il Risorto ha fatto agli apostoli riuniti, ancora impauriti dopo lo scandalo della croce. Gesù dona loro lo Spirito e la sua presenza, risveglia la fede e la confessione di Tommaso lasciandosi riconoscere come il Crocifisso risorto, che solo può donare la vera pace del cuore (vangelo). È lo Spirito che porta i discepoli ad accogliere la missione che viene loro affidata dal Risorto: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la forza di superare ogni paura ed essere testimoni dell’amore di Dio.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – La fede non ha bisogno di tante parole e Tommaso la esprime in modo semplice e chiaro. Il suo è un punto di arrivo, riferimento per tutti quelli che ti cercano e desiderano credere in te. Ma dietro la sua confessione c’è un travaglio, Gesù, che non posso proprio ignorare perché rappresenta un percorso obbligato per me e per ogni discepolo. Non è facile accogliere la tua risurrezione, non è immediato fidarsi e mettere la propria vita nelle tue mani, accettando la strada scelta da Dio. C’è un entusiasmo facile che non si concilia con l’esperienza della tua passione e morte. C’è una volontà di considerare tutto quello che è accaduto come un incidente di percorso, presto dimenticato nel fulgore della gloria. C’è anche la pretesa di poter vedere e toccare per avere certezze concrete più consistenti della fede. Tommaso percorre questo tragitto, Gesù, smarcandosi dai suoi compagni e finisce col fidarsi di te, abbandonandosi con lo slancio di un bambino.