Commento alla III Domenica di Pasqua – Anno C

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– 5 maggio 2019 –

 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la III Domenica di Pasqua. Il dialogo tra Gesù e Pietro, dopo il racconto della pesca miracolosa, richiama i discepoli al loro compito nella storia: essere suoi testimoni, di-ventando pescatori di uomini. Per tre volte Gesù chiede a Pietro se lo ami, e per tre volte risuona l’invito di Gesù a pascere i suoi agnelli. La triplice domanda d’amore evoca allo stesso tempo il triplice tradimento di Pietro. E come lui, siamo chiamati in causa anche noi credenti di oggi: l’essere discepoli non solo ci mette a confronto con le nostre debolezze e i tradimenti, ma soprattutto con l’essenza del discepolato: l’amore. Il vangelo ci richiama, nella sua prima parte, al significato dell’eucari-stia: Gesù si presenta e si rivela come colui che dà da mangiare ai discepoli che lo seguiranno. Questo dono evoca, con la sua forza simbolica, il dono che viene fatto in ogni eucaristia, nella quale il frutto della terra e del lavoro dell’uomo si unisce con il dono che Gesù fa di se stesso. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore il bene che sconfigge il male e la povertà.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Anche lui, Giovanni, torna con gli altri a quel lago che aveva abbandonato per seguire te, Gesù, e diventare pescatore di uomini. Anche lui segue Pietro per riprendere il mestiere di un tempo e cercare pesce nelle acque che ben conosce. Anche lui, come gli altri, fatica invano perché quella notte non prendono nulla, ma poi seguono il tuo consiglio e le reti si riempiono. Ma poi, proprio lui è quello che ti riconosce finalmente perché il cuore si è aperto alla fede e allora gli occhi sono in grado di distinguerti. Ed è lui che ti addita agli altri perché siano rinfrancati dalla speranza.  Strano, Signore: il più giovane, che ti è rimasto fedele fino in fondo, è colui che, entrato nel sepolcro, giunge per primo alla fede. È colui che per primo ti riconosce e ti segnala agli altri, anche se è Pietro che si getta in acqua per raggiungerti per primo. Donami, Signore, la fede di Giovanni, donami di identificare la tua presenza di Risorto in mezzo agli uomini del mio tempo. Ma fammi avere anche lo slancio di Pietro che ti viene incontro senza paura per dirti quanto ti ama, nonostante la sua debolezza.