Commento alla V Domenica di Quaresima – Anno C

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– 7 aprile 2019 –

 «Va’ e d’ora in poi non peccare più»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la V Domenica di Quaresima. Gesù non condanna l’adultera a lui presentata perché venisse giudicata secondo la Legge. Gesù non condanna perché Dio, il Padre, non con-danna, ma vuole la salvezza del peccatore. Questa misericordia non è grazia “a buon mercato”, ma è una nuova creazione, un’opportunità per-ché la donna possa cambiare la sua vita. Il finale del racconto evangelico rimane aperto: non sappiamo che scelte la donna adultera avrà fatto, ma solo che Gesù l’ha perdonata affinché lei potesse ricominciare a vivere. Gesù, il salvatore, colui che redime, rinvia nella libertà ognuno, affermando con i fatti che tra legge e misericordia è quest’ultima che vince. Il vangelo rivela oggi la più profonda verità sull’esistenza umana: noi non siamo i nostri peccati, Dio non ci identifica con le nostre colpe, ma apre la strada ad un rinnovamento di noi stessi, possibile con la sua gra-zia. Il vero peccato dell’uomo, perciò, è la disperazione, l’incapacità di fi-darsi dell’amore di Dio. In questa domenica i ragazzi del 2 anno di cresima ci aiutano a ricordare che l’Eucarestia è fonte di perdono: tutti siamo peccatori ma tutti siamo anche destinatari dell’amore di Dio che perdona, salva e converte. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore il frutto del digiuno quaresimale..

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Probabilmente hanno già le pietre in mano, pronte per essere lanciate contro quella donna e non vedono l’ora di toglierla di mezzo. Per farlo prendono a pretesto quello che prescrive la legge di Mosè. Lei non può difendersi perché il suo peccato è palese: l’hanno sorpresa in flagranza di reato. E quindi si aspetta di venir lapidata, uccisa da una scarica di pietre. Questo è quello che sarebbe accaduto, Gesù, se quel giorno scribi e farisei non avessero voluto concedersi addirittura un piacere in più, quello di metterti palesemente in difficoltà. All’apparenza non avevi vie d’uscita: o applicavi la legge di Mosè (e allora dov’era tutta la tua misericordia?) o avevi l’ardire di trasgredirla e ti avrebbero accusato di violare le tradizioni fondanti dell’ebraismo… Tu obblighi tutti a fare i conti con la propria coscienza, con le proprie infedeltà e, con la pietra in mano, nessuno se la sente di mentire spudoratamente davanti a te. Rotto il cerchio della morte, tu puoi finalmente offrire alla donna quello che ti sta veramente a cuore, la possibilità di ripartire per vivere un’esistenza nuova.