Programma Mensile Febbraio 2018

Febbraio 2018Scarica il File

” Dubita dei tuoi dubbi prima di dubitare della tua fede”.

Carissimi,

           siamo alle porte di una nuova Quaresima della nostra vita e con il caro diacono don Luigi e il Consiglio Pastorale, desidero condividere qualche riflessione che ci aiuti a vivere questo tempo liturgico come tempo di grazia per crescere nella Fede, nella Speranza e nella Carità. A Natale con l’Incarnazione del Verbo abbiamo ricevuto il dono più grande che ci ha resi dono per l’altro facendoci uscire dalla nostra grigia quotidianità. La Quaresima é un viaggio, non di breve tempo – dura infatti quaranta giorni – nella solitudine e nel silenzio, nella preghiera e nell’incontro con Dio, nella condivisione della gioia e della fatica con chi ci è accanto. Un cammino antico e sempre nuovo è quello che ci attende ogni anno, quando la Chiesa, da madre, chiede ad ogni suo figlio di spazzare la casa della propria interiorità ed aprire le porte dell’animo perché la grazia del mistero pasquale non ci trovi impreparati all’apparire della luce nuova del Signore risorto. È la valigia del cuore da preparare, svuotandola più che riempiendola di mille cose perché la Quaresima é un viaggio di lento impoverimento perché dalle ceneri dell’uomo che assomiglia più ad Adamo, nasca l’altro somigliantissimo, per la grazia dello Spirito effuso come puro dono d’amore, al Signore Gesù. È un cammino antico, un pellegrinaggio sempre nuovo quello che ci aspetta. Mosè ha vissuto i suoi quaranta giorni sul monte per attendere il dono del decalogo; il popolo, uscito dall’Egitto, ha camminato per quarant’anni attraverso il deserto per giungere alla terra  promessa; Elia,senza sosta, ha camminato quaranta giorni e quaranta notti diretto all’Oreb, con la forza del cibo donatogli dall’angelo. Anche Gesù vive la sua quarantena, solidale con il cammino di ogni uomo, e nell’agone della sua quaresima nel deserto di Giuda, impara a lottare contro l’astuto nemico. Lo Spirito che lo ha unto nel battesimo lo guida, lo sostiene, lo consola, gli ricorda che lui é il Figlio teneramente amato dal Padre. È qui tutta la forza della sua lotta, il coraggio che vince la paura del combattimento, la sorgente della speranza che il male, figura di quello fisico e morale, non potrà e dovrà mai prevalere sul mistero dell’umana debolezza. Ed è lo Spirito che lo conduce nel deserto a preparare il suo cuore a vivere la compassione delle folle, a farsi divorare come pane che sfama nella predicazione, a donarsi come acqua d’amore che disseta l’arsura del cuore, a lasciarsi toccare perché l’umanità sua santa comunicasse la misericordia che guarisce l’uomo dal peccato e ogni divisione risana. Nella prova viene fuori il carattere, la determinazione, la voglia di lottare, nella difficoltà ci rimbocchiamo le maniche e guardiamo in faccia la nostra vita, sapendo e sperando che Dio sempre viene in aiuto della nostra debolezza e ci sostiene come il bastone il viandante che cammina nel buio. Questo fa Gesù, vive da figlio e si prepara ad insegnare agli uomini che Dio è Padre e lo fa nel deserto dove la sua Parola è sovrana. Seguiamo Gesù nel deserto e viviamo i nostri quaranta giorni nella consapevolezza che come Israele era folla senza nome e, attraverso il deserto, divenne popolo, così le nostre famiglie sono invitare a crescere nell’accoglienza della verità di se stesse e della vocazione alla comunione. Come il popolo, per vivere questo tempo dobbiamo avere una meta, una via, come   anche il fermo desiderio di partire. Uscire, Camminare, Arrivare al traguardo: sono le     tappe del nostro itinerario di conversione, il tutto unito al coraggio e alla volontà. Il digiuno è uscire da se stessi per guardare il mondo con gli occhi di Dio, notando le necessità dei    fratelli, pregare vuol dire camminare sapendo che Dio ci parla lungo la strada, offrendoci forza e vigore, vivere di carità è la meta che ci rende misericordiosi come il Padre.

Buon cammino a tutti, vostro don Francesco – parroco.