Commento alla II Domenica di Quaresima – Anno B

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– 25 Febbraio 2018 –

 «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte…».

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la II Domenica di Quaresima. La liturgia di questa domenica pone al centro della nostra riflessione l’amore incomprensibile del Padre, mistero di luce che penetra e illumina il buio della violenza e della morte. Il vangelo ci manifesta la gloria del Figlio, l’amato. L’invito ad ascoltarlo accompagna i nostri passi, mentre intraprendiamo con lui il cammino verso il monte del sacrificio, il Golgota. In questa seconda tappa del nostro cammino quaresimale i ragazzi del secondo anno e del post cresima ci invitano a riflettere sull’espressione al “sicuro con Gesù”. Domenica scorsa abbiamo tolto l’ancora per salpare e oggi, con l’immagine del salvagente, siamo rassicurati non tanto di non incorrere in tempeste ma di essere sempre sostenuti e custoditi nella sicurezza dell’amore di Dio. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

 

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore il nostro pane quotidiano perché sia veramente per tutti.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Sulla strada che porta a Gerusalemme, tu, Gesù, vuoi regalare ai tre apostoli un attimo fuggente e splendido della tua gloria. Fra non molto saranno sconvolti dal tuo volto, sfigurato dal dolore, dal tuo corpo devastato dalle battiture e inchiodato al patibolo della croce per ricevere una morte ignominiosa, pubblica e raccapricciante. Allora si chiederanno se tu sei veramente il Figlio di Dio, il suo Messia, perché non è possibile che Dio si metta nelle mani degli uomini al punto di essere umiliato, disprezzato, colpito e castigato in quel modo. Allora dovranno ricordarsi la tua persona trasfigurata, le tue vesti splendenti. Allora dovrà risuonare nei loro cuori la voce del Padre che ti riconosce come il suo Figlio, l’amato. Allora quando tutto apparirà come un bel sogno che va a pezzi sotto i colpi dei potenti, quella parola, “risurrezione”, potrà aprire una breccia nel loro sgomento. Grazie, Gesù, per tutte le volte che hai offerto anche a me uno scampolo consolante della tua luce e della tua pace per prepararmi al momento oscuro della sofferenza e della croce, perché continuassi a credere nella risurrezione. Signore Gesù domenica scorsa abbiamo accettato l’invito di salire sul veliero della speranza e abbiamo tolto l’ancora per salpare e portare gioia a tutti. Aiutaci oggi a essere salvagente perché, con la nostra capacità di scorgere il bene piuttosto che il male, oltre a essere tutti al sicuro con Gesù possiamo aiutare ogni persona a sentirsi in questo abbraccio. La vita non è sempre facile lo sappiamo bene ma acquisendo la consapevolezza di essere con Gesù in noi non entrerà mai lo sconforto e il desiderio di abbandonare la nave.