Commento alla Solennità di Maria SS. Madre di Dio – Anno A

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Domenica 1 Gennaio 2017

 «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.»

 

INTRODUZIONE
C –  In questa solennità salutiamo l’anno 2016 con tutto il bene che abbiamo vissuto, la forza avuta dalla fede per affrontare le difficoltà e diamo il benvenuto al 2017, al nuovo anno che spalanca le sue porte e all’ulteriore crescita spirituale che ci aspetta. Nel nome di Maria si celebra oggi anche la “giornata della pace”, la pace che il mondo non può offrire né raggiungere con i suoi progetti e le sue coalizioni internazionali, la pace che il cristiano spera dal Cristo riconosciuto come “principe della pace”. Nella tradizione biblico-cristiana la pace è il dono messianico per eccellenza, che non consiste nell’assenza di guerra, ma in una vita riconciliata e ricca di benedizione, pace che in quanto tale può essere solo dono di Dio. Il messaggio del Natale infatti è questo: «in terra pace agli uomini che Dio ama». La pace non dipende solo né in primo luogo dalla “buona volontà” degli esseri umani, ma soprattutto dalla “benevolenza” di Dio. Maria incarna nella sua persona e nella sua vita questo “buon volere” di Dio e di questa pace si fa mediatrice. Il vangelo, lo stesso della messa natalizia dell’aurora, focalizza l’attenzione su Maria che, di fronte agli eventi che la riguardano, reagisce in maniera diversa rispetto ai pastori: lei «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Custodire e meditare sono gli atteggiamenti di Maria, custode e mediatrice del mistero del bambino nel quale il divino e l’umano si incontrano e si riconciliano. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. –Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini iniziamo questo nuovo anno con la predisposizione dell’attenzione e dell’amore per gli altri.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Che cosa fare per non lasciarsi sopraffare da quello che ci troveremo davanti in questo nuovo anno appena cominciato? Inutile mettersi a fare previsioni dal momento che ci è sconosciuto anche quello che si trova appena dietro l’angolo… Il vangelo di quest’oggi, Gesù, ci suggerisce di lasciarci condurre, come i pastori, senza indugio, dalla Parola che ci raggiungerà. E di farla correre tra gli uomini, uscendo da un colpevole silenzio, da una pavidità che blocca la forza dirompente della Parola. Sì, perché quando questa viene intesa ed accolta, desta lo stupore e la gratitudine. Sarà questa Parola ricevuta e donata ad accompagnarci nei frangenti più diversi che la vita ci riserverà e a suggerirci la strada da seguire dietro a te, Gesù, su un percorso che è sempre di morte e di risurrezione. In questa carovana di giorni da poco iniziata Maria, la madre tua, ci sarà di esempio. Come lei impediremo che la Parola si perda fra le mille parole che si affollano dentro di noi e attorno a noi. Sgombreremo il cuore perché trovi una terra buona, in cui mettere radice e portare un frutto abbondante di gioia, di misericordia, di pace.