Commento alla XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Domenica 17 Luglio 2016

 «Maria, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.»

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XVI Domenica del Tempo Ordinario. Sull’esempio di Abramo siamo invitati ad accogliere Dio come ospite nella nostra vita. Il tempo presente è per i cristiani tempo per rispondere a ciò che Dio ci chiede, tempo di impegno e di responsabilità, tempo di lode. Accogliere Dio, presente attraverso Gesù e il suo messaggio, significa evitare ogni forma di inerzia, impegnandosi in una testimonianza attiva per il Vangelo. Non basta custodire la fede, schiavi dell’ossessione dei possibili pericoli. Il credo non va chiuso in formule morte, va vissuto e fatto circolare. Proteggere la fede non basta, non la rende feconda. Alla fine i cristiani che solo la conservano si ritroverebbero prigionieri della loro paura. La vera lode del cristiano è la sua vita. Nel vangelo di oggi esempi dell’essere discepoli sono le sorelle Marta e Maria: accolgono il Signore nella loro casa, disponibili al servizio (della carità) e all’ascolto. Insieme i due atteggiamenti incarnano lo stile del vero discepolo. Se ci lasciamo rivelare dal vangelo tutto ciò che comporta l’accoglienza dell’altro, l’ospitalità in nome di Cristo e sul suo esempio mostrerà il suo autentico volto. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la nostra capacità di scelta e di ascolto.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – È lei, Gesù, che ti ha accolto nella sua casa. È lei che si dà da fare per prepararti la cena, per offrirti un’ospitalità degna di questo nome. E tuttavia la sua generosità finisce un poco col tradirla e si lascia prendere dagli affanni e dall’agitazione, dimenticandosi di te e del dono che le vuoi fare. Ecco perché tu la rimproveri: non per la sua sollecitudine, né per il suo affetto. Tu le domandi di riservare a te la parte più preziosa del suo tempo: tu non vuoi troppi preparativi, ma ciò che ti importa è raggiungere il suo cuore. Quante volte, Gesù, mi è accaduto di ritrovarmi nei panni di Marta: ero talmente preso dall’impegno di lavorare per te, per la tua causa, che mi dimenticavo di te, dell’amore che vuoi rivelarmi, della Parola che pronunci per me, perché io possa ricevere in ogni momento la tua luce, la tua pace, il tuo perdono. Gesù, restituiscimi alla scelta di Maria: fa’ che trovi sempre il tempo per sedermi accanto a te ed ascoltarti in silenzio.