Commento alla X Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Domenica 5 Giugno 2016

 « Gesù si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono›

 

INTRODUZIONE

C. – Celebriamo Gesù è riconosciuto come “signore” e “salvatore”. Da quale esperienza ha origine questo riconoscimento nella prassi dei cristiani di tutti i tempi? La risposta è quasi scontata: Gesù viene riconosciuto tale in forza della sua risurrezione ad opera di Dio. È infatti nella sua risurrezione che egli è stato rivelato come “uguale a Dio” e dunque come nostro “salvatore”. Nella morte e risurrezione di Gesù giunge a compimento la sua “incarnazione”: il Figlio, divenuto pienamente uomo, viene ora rivelato nella sua gloria, e proprio come tale apre all’umanità la prospettiva della salvezza. Credere nel Risorto significa allora prendere sul serio, anche per la vita presente, la liberazione dal peccato e dalla morte, che egli ha portato all’umanità. Il racconto evangelico che la liturgia di oggi proclama ci orienta a camminare in questa fede. Come sempre ricordiamo di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa, di non parlare durante la celebrazione e di partecipare alla preghiera con fede e ardore.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore il rendimento di grazie per .

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Gesù, tu hai compassione del dolore di quella madre che è ormai senza un sostegno, privata del marito e dell’unico figlio. Tu provi tenerezza per la sua solitudine, per il suo dolore e il suo smarrimento. Il tuo non è un sentimento epidermico: tu ti senti sconvolto fin nel profondo e partecipi con tutto te stesso alla sua situazione, alla sua pena. Tu non esiti ad avvicinarti e a toccare la bara, non hai paura della morte e dunque l’affronti a viso aperto, disarmato e fragile come ogni uomo, ma forte del tuo grande amore e della fiducia incrollabile nel Padre tuo. Così ti rivolgi al ragazzo, al suo corpo inerte, già destinato alla sepoltura, e gli ingiungi di alzarsi, lo richiami alla vita per ridonarlo a sua madre. Gesù, verrà il giorno terribile in cui dovrai affrontare la tua morte e lo farai a mani nude, senza protezione e senza aiuto. Ci entrerai dentro, fino in fondo, per sconfiggerla una volta per tutte e per consentire ad ognuno di noi di attraversarla e di approdare alla vita eterna. In quel giorno, ripeti anche per me, Gesù, le parole pronunciate per il ragazzo e trascinami con te nella risurrezione. Oggi come Comunità di battezzati abbiamo avuto la gioia di donare il Sacramento dell’Eucarestia a 18 ragazzi che in questi tre anni si sono preparati e comprendere il grande dono a cui accedono. Li affidiamo al Signore perché, per intercessione di Maria che in questa novena in preparazione alla festa patronale stiamo ancora di più invocando, crescano in santità e gioia.