Commento alla IV Domenica di Pasqua – Anno C

Domenica 17 Aprile 2016

53° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni: “Ricco di Misericordia…. ricchi di Grazie”

 «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco…»

 

INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la IV Domenica di Pasqua. Nel clima di anonimato e di massificazione tipico della nostra cultura, e spesso di disprezzo nei confronti della persona e della sua dignità, l’immagine di Gesù “pastore” capovolge queste logiche e mostra la possibilità di rapporti personali accoglienti e valorizzanti, soprattutto nei riguardi  dei più deboli. Il suo amore ci coglie nella nostra identità, egli ci “conosce” e in lui noi “riconosciamo” colui che ci salva. Attraverso di lui ci sentiamo nelle mani buone di un Padre che nutre interesse per la nostra umana avventura. Oggi vogliamo impegnarci a pregare anche per i giovani chiamati alla vita consacrata perché sentano accanto a loro il nostro affetto, la vicinanza e la preghiera. Come sempre ricordiamo di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa, di non parlare durante la celebrazione e di partecipare alla preghiera con fede e ardore.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore i nostri cuori perché vi dimori sempre il suo amore.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Ciò che conta veramente, Gesù, è il rapporto personale che tu offri ad ognuno di noi. Tutto parte dall’ascolto perché il primo rischio da evitare è quello di costruirci immagini di te che non corrispondono al vero. E allora tu ci chiedi di aprirti gli orecchi ed il cuore per poter intendere non solo parole, messaggi, discorsi, inviti, ma la tua stessa voce, il suo timbro, l’insieme di suoni che le conferiscono un colore del tutto particolare. Sì, è questa voce all’origine della mia avventura cristiana: riconoscerla mi permette di abbandonare timori e paure e di affrontare ogni incognita con animo sicuro e pacificato. La tua voce mi dà la certezza di essere conosciuto e amato fin nel profondo, là dove neppure il mio sguardo riesce a distinguere nitidamente. Così posso stare davanti a te, Gesù, senza finzioni, senza maschere, con la mia fragilità e i miei peccati perché tu, qualsiasi cosa accada, non ritiri mai il tuo amore. Ecco perché vale la pena seguirti per sentieri impervi: solo tu mi assicuri un sostegno ed un approdo insperato di pienezza e di gioia. Ascolta Signora la preghiera di questa tua Comunità: manda alla tua Chiesa tante e sante Vocazioni alla vita consacrata, fa che nessuno avverta l’infausta mancanza di un presbitero e aiutaci a essere terreno fertile perché anche da questa tua famiglia possano nascere giovani che desiderano impegnarsi nella predicazione del Vangelo.