Commento alla II Domenica dopo Natale – Anno C

3 Gennaio 2016

“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la seconda domenica dopo il Natale. Il tema della liturgia odierna continua ad essere quello centrale del Natale: il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi. A noi credenti è donato di contemplare la sua “gloria”, ossia la sua presenza che ci salva, che porta pienezza alla nostra esistenza. Dio non è un’astrazione, non è lontano dalla nostra vita: egli è Colui che abita in noi, dà senso alla nostra storia personale e collettiva. La risposta di fede che ci è richiesta sta nell’accogliere il mistero del suo amore. La fede non è una formula,è più tosto un’esperienza vitale, l’esperienza di un incontro personale che può riempire di gioia i nostri giorni terreni. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa (occupando tutti i posti disponibili) e la coerenza di partecipare alla preghiera senza distrarsi e distrarre parlando di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Presentiamo al Signore il pane, il vino, i segni della nostra carità verso i più bisognosi e le offerte che raccogliamo nei cestini perché quanto il Signore ci da dà vivere sia sempre occasione di crescita per tutti.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – c’è un’avventura che comincia, Gesù, per tutti quelli che ti accolgono e decidono di farti posto nella loro esistenza. È un’esperienza profonda: non riusciamo a descriverla perché essa non corrisponde ai risultati provocati dal nostro impegno, ma è un evento di grazia che fa appello alla nostra risposta generosa. I nostri genitori ci hanno trasmesso la vita e noi cerchiamo i segni indelebili della nostra origine: una somiglianza che tradisce la nostra appartenenza. Ma altrettanto avviene quando ci lasciamo trasformare da te, dalla tua parola: sentiamo fluire in noi la tua stessa vita e veniamo generati ad una condizione nuova, totalmente inedita e imprevista. Non siamo più degli estranei: tu ci consideri dei figli che possono contare su di te in qualsiasi frangente, anche quando ti abbiamo tradito o ignorato. Non è una legge che guida i nostri passi, ma un amore smisurato che porta con se il profumo di tutto quello che è nobile e grande. Non è ad una giustizia implacabile che veniamo sottomessi, ma possiamo affondare in un oceano di misericordia e di pace, che non conosce limiti.