Commento alla Solennità dell’Ascensione – Anno B

49ª GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI
Tema: “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”
Domenica 17 Maggio 2015

«Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini»

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore. Gesù risorto torna al Padre. Il suo non è un abbandono, perché Egli rimane per sempre con noi, chiedendoci di riconoscerLo nel volto del fratello e nei segni della Sua presenza. La fede alimenta in noi la speranza nel camminare sulla terra con lo sguardo rivolto al cielo, dove lo stesso Cristo ci precede. Celebriamo la divina Eucaristia per essere uniti a Cristo e partecipare, sin da ora, alla sua gloria. E invochiamo il dono dello Spirito perché ci faccia comprendere fino in fondo il Mistero pasquale e ci renda testimoni instancabili del Vangelo nel mondo. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa occupando tutti i posti disponibili e la coerenza di non parlare durante il rito bensì di partecipare alla preghiera.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini portiamo all’altare la disponibilità del nostro cuore, perché il Signore ci renda autentici testimoni del suo Vangelo d’Amore verso ogni creatura.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – La tua ascensione al cielo, Gesù, è per noi un compimento ed un inizio. Non sei lontano da noi, anzi ora sei più che mai vicino, anche se in un altro modo. E sei veramente il Signore della storia, proprio tu, il Crocifisso, che si illudevano di aver tolto di mezzo. Il tuo amore non ha più barriere: tu lo offri a tutti, uomini e donne di ogni epoca e di ogni regione. Ecco perché anche noi, come gli apostoli, possiamo andare per le strade del mondo senza timori, senza paure, sicuri di essere accompagnati dalla tua luce e dalla tua forza. In fondo è tuo questo Vangelo, parola di misericordia e di pace, che hai messo nelle nostre mani. E sei tu che ci doni di trovare le lingue nuove con cui parlare al cuore degli uomini, i diversi idiomi che tutti possono intendere perché ispirati dall’amore, dalla tenerezza e dalla compassione. Grazie al tuo Vangelo le forze del male sono vinte e gli esseri umani non costituiscono più una facile preda della cattiveria. Grazie al tuo Vangelo possiamo attraversare indenni anche le regioni oscure dell’odio, del rancore, del sospetto.

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