Commento alla festa dell’esaltazione della S. Croce – XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Domenica 14 Settembre 2014

“Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la festa dell’esaltazione della Santa Croce. Secondo le antiche fonti, il 14 settembre 320 fu esposta e adorata per la prima volta la reliquia della croce, appena scoperta da Elena, madre dell’imperatore Costantino. In Oriente questa ricorrenza venne celebrata sempre con grande solennità e dal papa orientale Sergio I fu introdotta anche nella liturgia romana del VII secolo. La Croce del Cristo è il segno concreto dell’amore di Dio per l’umanità, è la prova della morte e della vittoria sulla morte, è il simbolo dell’umana redenzione. Come sempre vi invitiamo a rispettare il silenzio, la preghiera e a spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini offriamo al Signore la nostra sofferenza perché ogni ostacolo ci aiuti ad arrivare sempre di più al cuore di Dio.

RINGRAZIAMENTO
G – Benedetta sia la tua croce, Gesù, perché ha rivelato ad ognuno di noi quanto è grande il tuo amore. Tu, il Figlio donato all’umanità, non hai esitato ad offrire te stesso, fino in fondo, totalmente, spezzando la tua vita per tutti, perché ognuno posa trovare salvezza e misericordia. Benedetta sia la tua croce, Gesù, segno levato sul mondo, simbolo di grazia, ancora di speranza. È guardando alla tua croce, infatti, che noi peccatori imploriamo un perdono che noi non ci siamo meritati, noi, dall’esistenza fragile e ferita, veniamo guariti e resi forti. Sì, è per le tue piaghe che veniamo risanati, per i tuoi dolori che conosciamo una vera pace, libera da affanni. Benedetta sia la tua croce, Gesù, perché attraverso di essa tu hai sconfitto la morte e con essa ogni violenza, ogni cattiveria, ogni sopruso,ogni ingiustizia, ogni arroganza. Benedetta sia la tua croce, Gesù, che ci parla di una vita più forte di ogni gorgo oscuro, che ci annuncia la tua risurrezione e ci fa sperare nella nostra.

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