Commento alla XVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Domenica 3 Agosto 2014

“Gesù recitò la benedizione, spezzo i pani e li diede”

 

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la XVIII domenica del tempo ordinario. Per il fatto di essere un elemento indispensabile per la nostra vita il cibo si presta a diventare metafora sapienziale per indicare i doni di Dio, fino ad essere la forma sacramentale del dono più grande di tutti, cioè la sua stessa vita. Il profeta annuncia che per saziarsi veramente bisogna mangiare la parola di Dio. Cristo realizza tale promessa, perché – in quanto parola di Dio vivente – apre la sua mano e sazia il desiderio di ogni vivente. Viviamo questa celebrazione come tempo per scegliere ed essere totalmente di Dio che ci ha convocati nella sua casa. Ricordiamo l’importanza del silenzio, l’educazione di spegnere i cellulari e l’importanza di partecipare alla preghiera senza parlare come se si fosse al cinema.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini offriamo al Signore la nostra capacità di condividere per non chiuderci nell’egoismo e così moltiplicare i doni ricevuti.

RINGRAZIAMENTO
G – E’ la compassione a guidarti, Gesù: davanti alle sofferenze dei malati come di fronte ad una folla che non ha nulla da mangiare perché si è lasciata afferrare dalla tua parola. Così tu non puoi accettare che prevalga la logica puramente individualistica: ognuno si arrangi e si compri il pane che gli è necessario. La tua risposta è netta e priva di equivoci: Date voi stessi da mangiare. Il punto di partenza – è vero – appare del tutto irrisorio: cosa sono cinque pani e due pesci per una folla di cinquemila uomini? Ma tu invochi il Padre e cominci a spezzare quel cibo che ti è stato messo tra le mani. E quel giorno la gente ha mangiato in abbondanza tanto che si sono raccolte dodici ceste piene di pezzi avanzati. Signore Gesù, anche a me tu offri la possibilità di fare miracoli se accetto di spezzare quello che ho, i miei beni, le mie risorse, il mio tempo, le mie capacità. E’ l’unica strada da percorrere se voglio dare una risposta alla fame di tante persone.

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