Commento alla Terza Domenica di Pasqua – Anno A

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TERZA DOMENICA DI PASQUA – A
4 Maggio 2014

«Si è manifestato per voi»

INTRODUZIONE
G – Celebriamo la Terza Domenica di Pasqua. Oggi siamo invitati a seguire le orme dei pellegrini di Emmaus. E’ un cammino in cui dubbi e delusioni ci assalgono e noi ci lasciamo vincere dal pessimismo. Sappiamo tutto ciò che è accaduto, ma non riusciamo a decifrare nulla. E’ su questa strada che Gesù ci raggiunge per parlare al nostro cuore e farsi riconoscere, allo spezzare il pane, come il Signore della Vita, il Risorto. Mentre sentiamo ardere il nostro cuore, scopriamo che la sera non scende più, perchè Cristo cammina per sempre con noi. In questa assemblea sappiamo riconoscere sempre più e meglio la gioia della Sua e nostra Pasqua, perché lo Spirito trasformi le nostre esistenze ad immagine del Signore Risorto. Come Comunità parrocchiale consegniamo oggi ai ragazzi del secondo anno cresima la pergamena delle beatitudini. Il percorso fatto sino a oggi li ha aiutati a comprendere l’importanza della Parola di Dio e a crescere nello spirito evangelico. Queste esortazioni li aiutino sempre a perseguire la via giusta e a non sciupare il percorso fatto sino a oggi e che continuerà per tutta la vita. Partecipiamo tutti spegniamo i cellulari, accendiamo il cuore, preghiamo intensamente e non parliamo durante il rito.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini presentiamo al Signore l’impegno di chi annuncia la Sua Parola e la fatica di chi cerca la verità, perché sentano accanto a loro la presenza del Pellegrino Risorto, che fa ardere il loro cuore e li ristora.

RINGRAZIAMENTO
G – Vedo i due di Emmaus partire senza indugio come vele aperte al vento, con il cuore che arde per Lui. Vorrei essere così, Signore Gesù, col cuore che arde, col passo veloce, senza aver paura della notte, di quella del cielo e di quella del cuore. Perché manca l’ardore? Perché tutto è uguale, grigio, quasi autunnale, programmato nei particolari, più computer che cuore? Forse abbiamo troppa zavorra che ci trattiene, troppi poteri che frenano il cammino. Donaci solo la Parola e l’Eucaristia come unica ricchezza, così la corsa del Vangelo brucerà ancora la nostra vita e la Chiesa, finalmente povera per amore, abbraccerà ogni uomo sulla strada «per dirgli solo: è risorto» e piangere insieme di gioia. Le beatitudini che oggi abbiamo consegnato ai ragazzi simbolicamente vengono riproposte anche alla nostra vita di cristiani battezzati. Nessuno si senta esonerato e laddove si riscopre nuovamente privo della luce del risorto non abbia esitazioni e dica: resta con noi Signore perché si fa sera e senza te tutto è più difficile e illogico.

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