Programma Settima Santa 2014

programma in breve della settimana santa.

programma in breve della settimana santa.

 La Settimana Santa

é nata a Gerusalemme nei primi secoli del cristianesimo per rivivere gli avvenimenti della Passione, poi si è sviluppata in Occidente con caratteristiche diverse, infatti oggi l’analogia è solo quella della Processione delle palme e l’adorazione della Croce al Venerdì Santo.
E’ la settimana che chiude la Quaresima e che precede la Pasqua. E’ detta anche “Grande Settimana”, ha inizio con la domenica delle Palme e si conclude con il Triduo Pasquale. La Pasqua del Nuovo Testamento diede vita, in un primo momento, alla “Celebrazione eucaristica Domenicale”. A questa si aggiunse il digiuno ogni mercoledì, che, secondo la tradizione orientale era il giorno della cattura di Cristo, e anche il venerdì in ricordo della Passione di Gesù. In questo modo erano messi in evidenza i due atti: la Passione e la Morte e la Resurrezione dell’evento Pasquale.

 

Nel tempo della Passione si rievoca il tradimento, la cattura e la crocifissione di Gesù Cristo, la cui morte è il modello di ogni martire, e il suo sacrificio partecipa alla redenzione dell’umanità.

Sono numerose le manifestazioni religiose pasquali, alcune delle quali molto suggestive e particolari, nelle varie zone d’Italia.

IL GIOVEDI’ SANTO
Il Giovedì Santo è suddiviso in due parti distinte. Nella prima parte si svolge la benedizione degli oli e la Messa del Crisma, durante la quale i sacerdoti rinnovano le loro promesse al Vescovo, e termina prima dei Vespri, concludendo così anche la Quaresima. nella nostra Arcidiocesi per volontà dell’allora Arcivescovo mons. Beniamino Depalma questo rito è stato anticipato alla sera del mercoledì santo. tutt’oggi lo si vive così. Nella seconda parte inizia il Triduo Pasquale con la messa della Cena del Signore che comprende anche il rito della lavanda dei piedi. La benedizione degli oli e del Crisma probabilmente risale alla Chiesa di Francia. Venne fissata al Giovedì nel VII secolo per poter disporre degli oli santi e del Santo Crisma, necessari alla celebrazione dei sacramenti della iniziazione cristiana ai catecumeni, durante la veglia pasquale e poi alle unzioni degli altri sacramenti, quello dell’Ordine e quello per gli infermi. “Chrisma” è un termine greco che significa “unguento profumato” infatti si tratta di un olio mescolato a balsamo e aromi. Il rito dell’unzione è antichissimo e risale all’Antico Testamento; attraverso l’unzione una persona veniva introdotta nella sfera del divino, per un servizio straordinario e sacro, per questa ragione il rito dell’unzione riguardava solamente persone speciali come profeti, sacerdoti e anche re. L’effusione dell’Olio Santo rappresentava la discesa della luce divina.

 

IL VENERDI’ SANTO

Con i Vespri del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale della Passione e della Resurrezione del Signore, la celebrazione culmine dell’anno liturgico, perché la Chiesa vi ricorda e rivive l’evento determinante della redenzione. Alla sera di celebra la messa della cena del Signore, dove si rievoca la Pasqua rituale e sacramentale, memoriale della crocifissione e resurrezione del Signore. Gesù ha istituito l’Eurcarestia con l’ultima cena, con il pane e il vino. Questa scelta è ricollegabile alla condizione storica dell’umanità, dopo la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva. Pane e vino infatti non sono doni gratuiti della natura, ma frutti che provengono dalla Terra, ma con il lavoro dell’uomo, e quindi richiede sacrificio. E affinché questo avvenga è indispensabile che il sole infonda energia nella terra e nelle piante, una materializzazione dell’amore di Dio, che si sacrifica per creare e rigenerare il mondo. Durante l’Ultima Cena Gesù lava e asciuga i piedi ai suoi discepoli. Con la lavanda dei piedi durante la messa della cena del Signore viene ricordato quell’episodio e viene rinnovato, esprimendo simbolicamente il dovere di vivere al servizio degli altri. Infatti, il sacerdote nella propria chiesa, il vescovo nella cattedrale e il pontefice in San Giovanni in Laterano, compiono il rito della lavanda, per ricordare a se stessi e ai fedeli che l’eucarestia è legata alla fraternità. Al canto del “Gloria” le campane vengono suonate a distesa, per ricordare l’imminente Pasqua. Le campane sono simboli di vita e di resurrezione. Poi taceranno fino alla veglia pasquale, nella notte tra il sabato e la domenica di Resurrezione.

IL SABATO SANTO
Il sabato è il secondo giorno del triduo pasquale. E’ un giorno aliturgico, ovvero senza celebrazione eurcaristica. La Chiesa sosta presso il Sepolcro del Cristo, meditando sulla sua Passione e sulla morte. Alla sera del sabato comincia l’ultimo atto del triduo pasquale, suo culmine glorioso e vittorioso, con la “Madre di tutte le veglie”, come l’aveva definita Sant’Agostino, ed è un cammino che approda alla luce della resurrezione, che i precristiani simboleggiavano nel sole giunto nella parte settentrionale dello zodiaco. La veglia si conclude con la messa pasquale a cui seguirà al mattino quella della Domenica di Resurrezione.

 

 

La Settimana Santa è nata a Gerusalemme nei primi secoli del cristianesimo per rivivere gli avvenimenti della Passione, poi si è sviluppata in Occidente con caratteristiche diverse, infatti oggi l’analogia è solo quella della Processione delle palme e l’adorazione della Croce al Venerdì Santo.
E’ la settimana che chiude la Quaresima e che precede la Pasqua. E’ detta anche “Grande Settimana”, ha inizio con la domenica delle Palme e si conclude con il Triduo Pasquale. La Pasqua del Nuovo Testamento diede vita, in un primo momento, alla “Celebrazione eucaristica Domenicale”. A questa si aggiunse il digiuno ogni mercoledì, che, secondo la tradizione orientale era il giorno della cattura di Cristo, e anche il venerdì in ricordo della Passione di Gesù. In questo modo erano messi in evidenza i due atti: la Passione e la Morte e la Resurrezione dell’evento Pasquale.

 

Nel tempo della Passione si rievoca il tradimento, la cattura e la crocifissione di Gesù Cristo, la cui morte è il modello di ogni martire, e il suo sacrificio partecipa alla redenzione dell’umanità.
Sono numerose le manifestazioni religiose pasquali, alcune delle quali molto suggestive e particolari, nelle varie zone d’Italia.

IL GIOVEDI’ SANTO
Il Giovedì Santo è suddiviso in due parti distinte.
Nella prima parte si svolge la benedizione degli oli e la Messa del Crisma, durante la quale i sacerdoti rinnovano le loro promesse al Vescovo, e termina prima dei Vespri, concludendo così anche la Quaresima.
Nella seconda parte inizia il Triduo Pasquale con la messa della Cena del Signore che comprende anche il rito della lavanda dei piedi.
La benedizione degli oli e del Crisma probabilmente risale alla Chiesa di Francia. Venne fissata al Giovedì nel VII secolo per poter disporre degli oli santi e del Santo Crisma, necessari alla celebrazione dei sacramenti della iniziazione cristiana ai catecumeni, durante la veglia pasquale e poi alle unzioni degli altri sacramenti, quello dell’Ordine e quello per gli infermi.
“Chrisma” è un termine greco che significa “unguento profumato” infatti si tratta di un olio mescolato a balsamo e aromi. Il rito dell’unzione è antichissimo e risale all’Antico Testamento; attraverso l’unzione una persona veniva introdotta nella sfera del divino, per un servizio straordinario e sacro, per questa ragione il rito dell’unzione riguardava solamente persone speciali come profeti, sacerdoti e anche re.
L’effusione dell’Olio Santo rappresentava la discesa della luce divina.

 

IL TRIDUO PASQUALE
Con i Vespri del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale della Passione e della Resurrezione del Signore, la celebrazione culmine dell’anno liturgico, perché la Chiesa vi ricorda e rivive l’evento determinante della redenzione.
Alla sera di celebra la messa della cena del Signore, dove si rievoca la Pasqua rituale e sacramentale, memoriale della crocifissione e resurrezione del Signore. Gesù ha istituito l’Eurcarestia con l’ultima cena, con il pane e il vino. Questa scelta è ricollegabile alla condizione storica dell’umanità, dopo la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva. Pane e vino infatti non sono doni gratuiti della natura, ma frutti che provengono dalla Terra, ma con il lavoro dell’uomo, e quindi richiede sacrificio. E affinché questo avvenga è indispensabile che il sole infonda energia nella terra e nelle piante, una materializzazione dell’amore di Dio, che si sacrifica per creare e rigenerare il mondo.
Durante l’Ultima Cena Gesù lava e asciuga i piedi ai suoi discepoli. Con la lavanda dei piedi durante la messa della cena del Signore viene ricordato quell’episodio e viene rinnovato, esprimendo simbolicamente il dovere di vivere al servizio degli altri. Infatti, il sacerdote nella propria chiesa, il vescovo nella cattedrale e il pontefice in San Giovanni in Laterano, compiono il rito della lavanda, per ricordare a se stessi e ai fedeli che l’eucarestia è legata alla fraternità.
Al canto del “Gloria” le campane vengono suonate a distesa, per ricordare l’imminente Pasqua. Le campane sono simboli di vita e di resurrezione. Poi taceranno fino alla veglia pasquale, nella notte tra il sabato e la domenica di Resurrezione.

IL SABATO SANTO
Il sabato è il secondo giorno del triduo pasquale. E’ un giorno aliturgico, ovvero senza celebrazione eurcaristica. La Chiesa sosta presso il Sepolcro del Cristo, meditando sulla sua Passione e sulla morte. Alla sera del sabato comincia l’ultimo atto del triduo pasquale, suo culmine glorioso e vittorioso, con la “Madre di tutte le veglie”, come l’aveva definita Sant’Agostino, ed è un cammino che approda alla luce della resurrezione, che i precristiani simboleggiavano nel sole giunto nella parte settentrionale dello zodiaco. La veglia si conclude con la messa pasquale a cui seguirà al mattino quella della Domenica di Resurrezione. – See more at: http://www.auguripasqua.com/settimana-santa.html#sthash.3vmhAbLG.dpuf

La Settimana Santa è nata a Gerusalemme nei primi secoli del cristianesimo per rivivere gli avvenimenti della Passione, poi si è sviluppata in Occidente con caratteristiche diverse, infatti oggi l’analogia è solo quella della Processione delle palme e l’adorazione della Croce al Venerdì Santo.
E’ la settimana che chiude la Quaresima e che precede la Pasqua. E’ detta anche “Grande Settimana”, ha inizio con la domenica delle Palme e si conclude con il Triduo Pasquale. La Pasqua del Nuovo Testamento diede vita, in un primo momento, alla “Celebrazione eucaristica Domenicale”. A questa si aggiunse il digiuno ogni mercoledì, che, secondo la tradizione orientale era il giorno della cattura di Cristo, e anche il venerdì in ricordo della Passione di Gesù. In questo modo erano messi in evidenza i due atti: la Passione e la Morte e la Resurrezione dell’evento Pasquale.

 

Nel tempo della Passione si rievoca il tradimento, la cattura e la crocifissione di Gesù Cristo, la cui morte è il modello di ogni martire, e il suo sacrificio partecipa alla redenzione dell’umanità.
Sono numerose le manifestazioni religiose pasquali, alcune delle quali molto suggestive e particolari, nelle varie zone d’Italia.

IL GIOVEDI’ SANTO
Il Giovedì Santo è suddiviso in due parti distinte.
Nella prima parte si svolge la benedizione degli oli e la Messa del Crisma, durante la quale i sacerdoti rinnovano le loro promesse al Vescovo, e termina prima dei Vespri, concludendo così anche la Quaresima.
Nella seconda parte inizia il Triduo Pasquale con la messa della Cena del Signore che comprende anche il rito della lavanda dei piedi.
La benedizione degli oli e del Crisma probabilmente risale alla Chiesa di Francia. Venne fissata al Giovedì nel VII secolo per poter disporre degli oli santi e del Santo Crisma, necessari alla celebrazione dei sacramenti della iniziazione cristiana ai catecumeni, durante la veglia pasquale e poi alle unzioni degli altri sacramenti, quello dell’Ordine e quello per gli infermi.
“Chrisma” è un termine greco che significa “unguento profumato” infatti si tratta di un olio mescolato a balsamo e aromi. Il rito dell’unzione è antichissimo e risale all’Antico Testamento; attraverso l’unzione una persona veniva introdotta nella sfera del divino, per un servizio straordinario e sacro, per questa ragione il rito dell’unzione riguardava solamente persone speciali come profeti, sacerdoti e anche re.
L’effusione dell’Olio Santo rappresentava la discesa della luce divina.

 

IL TRIDUO PASQUALE
Con i Vespri del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale della Passione e della Resurrezione del Signore, la celebrazione culmine dell’anno liturgico, perché la Chiesa vi ricorda e rivive l’evento determinante della redenzione.
Alla sera di celebra la messa della cena del Signore, dove si rievoca la Pasqua rituale e sacramentale, memoriale della crocifissione e resurrezione del Signore. Gesù ha istituito l’Eurcarestia con l’ultima cena, con il pane e il vino. Questa scelta è ricollegabile alla condizione storica dell’umanità, dopo la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva. Pane e vino infatti non sono doni gratuiti della natura, ma frutti che provengono dalla Terra, ma con il lavoro dell’uomo, e quindi richiede sacrificio. E affinché questo avvenga è indispensabile che il sole infonda energia nella terra e nelle piante, una materializzazione dell’amore di Dio, che si sacrifica per creare e rigenerare il mondo.
Durante l’Ultima Cena Gesù lava e asciuga i piedi ai suoi discepoli. Con la lavanda dei piedi durante la messa della cena del Signore viene ricordato quell’episodio e viene rinnovato, esprimendo simbolicamente il dovere di vivere al servizio degli altri. Infatti, il sacerdote nella propria chiesa, il vescovo nella cattedrale e il pontefice in San Giovanni in Laterano, compiono il rito della lavanda, per ricordare a se stessi e ai fedeli che l’eucarestia è legata alla fraternità.
Al canto del “Gloria” le campane vengono suonate a distesa, per ricordare l’imminente Pasqua. Le campane sono simboli di vita e di resurrezione. Poi taceranno fino alla veglia pasquale, nella notte tra il sabato e la domenica di Resurrezione.

IL SABATO SANTO
Il sabato è il secondo giorno del triduo pasquale. E’ un giorno aliturgico, ovvero senza celebrazione eurcaristica. La Chiesa sosta presso il Sepolcro del Cristo, meditando sulla sua Passione e sulla morte. Alla sera del sabato comincia l’ultimo atto del triduo pasquale, suo culmine glorioso e vittorioso, con la “Madre di tutte le veglie”, come l’aveva definita Sant’Agostino, ed è un cammino che approda alla luce della resurrezione, che i precristiani simboleggiavano nel sole giunto nella parte settentrionale dello zodiaco. La veglia si conclude con la messa pasquale a cui seguirà al mattino quella della Domenica di Resurrezione. – See more at: http://www.auguripasqua.com/settimana-santa.html#sthash.3vmhAbLG.dpuf