Programma Parrocchiale Novembre 2013

novembre2013Lettera dell’Arcivescovo alle Famiglie

 

“Conservate il vostro battesimo come scudo, la fede come elmo, l’amore come lancia, la pazienza come armatura”.

 

Cara famiglia,

    questa nuova lettera, dopo la pausa estiva, accresce il mio desiderio comunicativo con te, nel mio dovere di Vescovo di farmi prossimo a te, con la stima, l’incoraggiamento e la vicinanza. Con essa entro nel tuo vissuto, mi accosto alle tue problematiche, mi rendo solidale con le giuste aspirazioni di ciascuno dei tuoi componenti, per farmi portavoce dell’afflato evangelico di Cristo che, con la sua verità, illumina i nostri percorsi esistenziali. Attraverso il/la messaggero/a della parrocchia, ti consegno questo scritto che ti invito a leggere: in esso, questa volta, mi premuro di sottolineare il valore della vita, dono prezioso per ognuno di noi.

Ogni famiglia è la prima, basilare ed irrinunciabile sede educativa, in quanto ne è l’alveo naturale nel suo sbocciare e, poi, del suo divenire, nelle varie stagioni di crescita: l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza, la maturità, la vecchiaia, il declino. Anche te, come ogni famiglia, hai il compito irrinunciabile di essere la custode della vita, considerandola un bene assoluto in ciascuno dei tuoi membri, qualsiasi ne sia l’età: ne è la tua vocazione primaria, anche nell’impegno della sua crescita umana e spirituale, nel rispetto delle possibilità, delle capacità e delle aspirazioni di ognuno di essi. Una vita accolta, riconosciuta per il valore grande che racchiude in sé, appagata nel suo iter di crescita, sostenuta nei momenti di difficoltà, incoraggiata e spronata verso alti valori esistenziali diventa un capitale, una risorsa non solo per il presente, ma anche per il futuro. Sono convinto che il presente e il futuro interagiscono proprio in questo comune elemento: il rispetto della vita! Cara famiglia, quante volte ascoltiamo questa affermazione: “si vive una sola volta”. Eh sì, è vero, si vive una sola volta con una esistenza lunga o fugace, ben sapendo che l’apprezzamento della vita non è mai dato dalla quantità di anni vissuti, ma dalla qualità del suo evolversi.

Si nasce per essere costruttori di bene, si nasce per arricchire il mondo di amore, di carità, di giustizia. Ognuno di noi, nascendo diventa debitore nei confronti di chi ci ha donato la vita, nei confronti dell’intero creato e della storia in cui si è chiamati a vivere: il primo debito è quello di abbandonare propositi egoistici e soggettivisti, per entrare nel positivo flusso della comunione con gli altri. Una esistenza isolata non piace né a sé stessi né a chi ci è accanto.

Ogni vita per divenire autentica, nella sua essenzialità, richiede corresponsabilità ed impegno comune: gli uni accanto agli altri per essere artefici di una storia dal volto autenticamente umano e familiare, in ogni ambito della civiltà terrena.

Ricorda che tu sei la prima scuola di educazione alla vita spesa per amore: è a cominciare dall’intimo della tua casa che si apprende a non trattenere la vita per sé, ma a donarla.

Ogni giorno quanti atti di amore collezioni nel vissuto dei tuoi componenti: in ognuno di essi vi è la testimonianza e la consapevolezza che la vita è un dono da donare! Sii tifosa della vita e sappi trafficarla nel bene comune!

Ti benedico.
+ Orazio Soricelli, arcivescovo



Scarica il Programma Novembre 2013