Commento alla XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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– 4 Luglio 2021 –

Si meravigliava della loro incredulità.

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la  XIV Domenica del Tempo Ordinario. Il difficile annuncio del Vangelo. Un profeta nella sua patria è disprezzato, afferma Gesù. Questo porta a interrogarsi su quanto siano accolti i valori e gli insegnamenti evangelici, proclamati dalle persone e dalle istituzioni socio-ecclesiali, ma che spesso non sono realmente vissuti. Ezechiele (prima lettura) è mandato da Dio a parlare a un popolo definito ribelle, testardo e dal cuore indurito: nonostante tutto, la sua Parola sarà «in mezzo a loro». Paolo (seconda lettura) rilegge alla luce della Pasqua di Cristo tutti i patimenti e le debolezze che ha dovuto affrontare. Riconoscendo la grazia donata dal Signore, li accetta volentieri: è nella debolezza, infatti, che si scopre forte. A Nazaret, Gesù trova ostilità fra i suoi compaesani, che pensano di sapere tutto di lui (vangelo). Essi non si aprono al suo messaggio e rifiutano che Dio possa essere presente e parlare in lui. Tale posizione autoreferenziale non permette di cogliere l’alterità del messaggio di Gesù, in cui Dio si presenta sotto forma di Parola, il Lógos pieno di potenza e di autorità, che si rivolge a tutti gli uomini anche oggi. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la solidarietà che aiuta a rendere opera concreta il Vangelo annunciato.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Per i tuoi compaesani, Gesù, tu sei motivo di scandalo. Perché? Semplicemente perché non rientri nei loro paradigmi, nelle loro attese. Sei uno di loro: ti hanno visto crescere, faticare, penare, pregare e mangiare accanto a loro. Ai loro occhi è del tutto strano quello che dici e quello che fai. Per loro il falegname, il figlio di Maria, che non è andato alla scuola di qualche maestro importante, rivela una sapienza sospetta. I prodigi da te compiuti, senza dubbio, dimostrano un potere inspiegabile con la vita povera che hai condotto fino a quel momento. Gesù, è proprio vero: non c’è niente di nuovo! Oggi, come duemila anni fa, noi pretendiamo che Dio corrisponda alla nostra immaginazione e che percorra i binari che gli abbiamo preparato. Così ci condanniamo a sottovalutare i segni che continui ad offrirci attraverso persone semplici, nella vita quotidiana. Cerchiamo il Dio su misura e rifiutiamo quel Dio che è terribilmente a portata di mano.