Commento alla XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

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– 13 ottobre 2019 –

 «Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXVIII domenica del tempo ordinario. Il tema che come un filo rosso percorre le tre letture dell’odierna liturgia della Parola è la gratitudine nei confronti di Dio per i suoi innumerevoli benefici. In modo particolare la prima lettura e il vangelo hanno come protagonisti due uomini stranieri che vengono miracolosamente guariti dalla lebbra. La lebbra è sempre considerata nella Bibbia come un castigo provocato dal peccato, per cui la guarigione viene intesa come espressione della ritrovata comunione con Dio. Ciò che colpisce dei due miracoli è che la guarigione viene accordata a due stranieri certamente non in piena sintonia con i canoni della Legge ebraica. L’evangelista Luca dà molta importanza all’origine straniera del lebbroso, per mostrare che la volontà salvifica che Dio ha manifestato in Gesù raggiunge tutti gli uomini, senza distinzione di religione o di razza. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore l’amore che sana ogni egoismo e malattia.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Sì, solo uno è tornato indietro e i suoi gesti esprimono quello che passa per il suo cuore. Avrebbe molte ragioni per correre a casa sua, per riabbracciare i suoi cari, per mostrarsi agli amici e annunciare che la sua prova è finita. E invece no, torna prima da te, Gesù. Per fare che cosa? Loda Dio a gran voce perché nella sua guarigione vede un segno della sua bontà, della sua misericordia che opera attraverso di te. E poi si prostra ai tuoi piedi, riconosce che non sei una persona qualunque. Ti avevano chiamato “Maestro”, ma ora, dopo quello che gli è accaduto non può trattarti solo come un esperto della Bibbia: tu sei molto di più, sei colui che salva, che strappa al potere del male e del peccato, tu fai fiorire la speranza, donando la purificazione desiderata. Signore Gesù, le cose non sono cambiate molto: anche oggi, in fondo, c’è tanta gente che vive come se tutto le fosse dovuto, che gestisce il suo tempo ignorandoti, che ritiene di essere padrona della sua vita e delle sue capacità e non avverte il bisogno di ringraziare Dio.