Festa Patronale 2013 e Programma giugno

Annuncio della Festa Patronale

“Il peccato prediletto del demonio è l’orgoglio che scimmiotta l’umiltà”.

 

Carissimi,

      Manifesto_festa_2013con la festa patronale terminiamo l’anno pastorale durante il quale, aiutati anche dal tema “La fede un viaggio in Dio”, ci siamo impegnati a vivere come Comunità alla scuola del suo Signore. Tanti sono stati i momenti di grazia che abbiamo gustato tutti insieme, sperimentando ancora una volta l’amore straordinario che Dio riversa su questa nostra Comunità.

Consapevoli che dobbiamo camminare nella sequela di Cristo stiamo vivendo, insieme anche alla nostra diocesi, un percorso che consente a tutti, indistintamente, di crescere nella fede e nella conoscenza del Signore. L’anno della Fede vuole che ognuno di noi prenda sempre più coscienza della propria vocazione e della propria identità cristiana. Sappiamo che la fede ci viene donata quando nasciamo e, attraverso il battesimo, si amplifica e prende sempre più conformazione all’interno di una comunità ben identificata.

Proprio per questo motivo siamo spronati ad essere cristiani che sentono la gioia della appartenenza a Cristo, alla Chiesa e sentono l’impegno di testimoniare con la propria vita il Vangelo e non surrogati di sistemi inconsistenti o una cristianità sacramentale o di solo certificati.

La festa patronale, quindi, non vuole essere semplicemente occasione di aggregazione, ma diventare un momento di genuina comunione dove si cresca nell’amore fraterno, nella gioia di stare insieme ma anche nella fede e nell’amore a questo luogo che la Trinità ci ha affidato perché, ognuno con i suoi carismi, lo custodisca e lo migliori.

La nostra società sempre più secolarizzata e disorientata ha bisogno, oggi più che mai, di segni visibili per incamminarsi sulla retta via che porta a Gesù. Le luminarie, la musica, gli incontri e la stessa processione non devono essere soltanto dei segni di una festa come tutte le altre, ma segno di una Comunità viva, di una Parrocchia che non si sottrae alla sua responsabilità e alla sua vocazione. Il santo padre Francesco, citando Mt cap. 5, ci esorta ad essere “sale della terra e luce del mondo”, questo è ciò che dobbiamo desiderare più di ogni altra cosa.

Tutti coloro che vivranno insieme con noi questi giorni, possano toccare con mano la presenza di cristiani credibili, di discepoli gioiosi della loro vocazione e che vivono insieme sia i momenti di gioia sia quelli dolorosi. La nostra festa è ogni anno un momento opportuno e necessario per sperimentare quanto è bello e quanto è soave che i fratelli siano insieme. Sull’esempio di Maria, con il titolo del Rovo e nostra patrona, rinnoviamo l’impegno a vivere una fede autentica, forte e coraggiosa. Auguro quindi a me a voi di imitare la piccola fanciulla di Nazareth che divenne come un foglio bianco su cui Dio ha scritto la nuova legge dell’Amore.

Buona Festa a tutti, certo di incontrarvi personalmente in questi giorni per gioire insieme della opportunità che annualmente ci proponiamo come Comunità viva e compatta.

Vostro, don Francesco

 

 


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