Eremo di S. Martino

Foto Eremo di S. Martino

Facciata Eremo prima dei lavori del 2014

Definito dallo storico Giuseppe Trezza, la “piramide tutta verde”, il colle di San Martino delimita Cava verso Nocera: con la sua altezza di 377 metri, conserva i ruderi di un antico monastero dedicato al Santo, un monasterium in cacumine montis, risalente al IX secolo d.C. L’eremo, con la chiesetta  ed un pezzo di terreno, furono donati dai principi Longobardi all’Abbazia della SS. Trinità e viene menzionato anche nel Codex Diplomaticus Cavensis quale donazione al monaco Orso intorno al 1063.

Costruito in onore di Sant’Arcangelo e di San Martino, aveva intorno numerosi querceti e vigne, con macine e tini per la vendemmia ( vedi la presenza di cantine ancora presenti). Nell’eremo si vivevano i precetti benedettini dell’ ora et labora, in una pace ed un silenzio tipico dell’ordine religioso, diventando ospizio per i monaci della Santissima Trinità che si ammalavano e venivano lì ricoverati.

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Facciata dopo i restauri del 5 novembre 2014

L’eremo fu tolto alla Badia nel 1862 e divenne Opera Pia Laicale (ex ECA). Dopo il cannoneggiamento del settembre del’43,ancora visibile, la chiesa fu inizialmente recuperata e successivamente del tutto abbandonata dopo il terremoto del 1980. All’interno troneggia, tra le puntellature, ancora la statua del Santo. La Parrocchia di S. Maria del Rovo conserva tutt’oggi il diritto acquisito nel 1945 all’utilizzo della chiesa e dei locali annessi che, un tempo, servivano all’eremita che custodeva il tempio. Grazie all’impegno del parroco don Francesco Della Monica nel mese di novembre 2014 sono iniziati i lavori di recupero della struttura. Dopo 35 anni di abbandono ora l’eremo è in fase di rinascita.

Domenica 17 maggio 2015 alla presenza dell’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni S. E. mons. Orazio Soricelli, del Sindaco della Città avv. prof. Marco Galdi, del Consigliere Regionale on. Giovanni Baldi, al parroco promotore dell’opera di restauro don Francesco Della Monica, altre autorità e una grandissima folla di fedeli si è provveduto alla benedizione del primo lotto funzionale. Il Comune ha concesso in comodato d’uso gratuito l’Eremo alla Parrocchia di S. Maria del Rovo così come già avveniva negli agli prima del sisma del 1980.