Commento alla IV Domenica di Quaresima – Anno B

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– 11 Marzo 2018 –

 «Gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce…»

 

INTRODUZIONE

G. – I testi liturgici di questa 4ª domenica di quaresima proclamano che la storia non è un caotico viaggio verso il nulla, ma è guidata dall’iniziativa del Padre. La salvezza è dono, grazia, opera gratuita di un Dio ricco di misericordia e di bontà. Il luogo dove il giudizio salvifico del Padre si manifesta è la croce: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». Nel Figlio dell’uomo innalzato s’infrangono il fallimento e il desiderio di vendetta, l’insuccesso e la lontananza da Dio. Il Figlio di Dio ha preso tutto ciò su di sé e, in questo modo, viene condannato tutto ciò che attenta alla vita dell’uomo, alla sua felicità e salvezza. In nostro veliero della speranza in questa domenica viene arricchito dai ragazzi del terzo anno di comunione, da vele spiegate. Questo segno ci ricorda sempre di porre la nostra fiducia in Dio e lasciarci sospingere dallo forza dello Spirito Divino. Valore su cui riflettere è quindi la fiducia. Infine in questa celebrazione viviamo anche la Giornata Diocesana della Carità: tutte le preghiere e le offerte che oggi raccoglieremo saranno donate alla Caritas diocesana per un progetto a favore del lavoro e la giusta formazione per famiglie e giovani in difficoltà. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la solidarietà che vince il peccato dell’indifferenza e dell’egoismo.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Innalzare qualcuno è sinonimo di gloria, di successo, di riuscita, di un potere a cui nessuno resiste, di una forza che sbaraglia ogni nemico, chiunque osa opporsi. Anche tu sarai innalzato, Gesù, ma in un modo del tutto imprevisto, come il condannato che morirà davanti a tutti, tra sofferenze terribili, come lo sconfitto che è stato emarginato e poi viene tolto di mezzo, non senza essere beffato e provocato, come l’innocente che paga fino in fondo perché è stato troppo mite e ingenuo e non ha capito come va il mondo. Guardando la tua croce tutti potranno capire finalmente la tua identità e la tua missione. Guardando la tua croce si renderanno conto che Dio ha scelto una strada inusuale per dimostrare il suo amore: la strada della fragilità e del dolore, la strada dell’umiliazione e del sacrificio, la strada dell’amore. Proprio così la nostra storia conoscerà una possibilità impensata: quella di lasciarsi trasformare nel profondo dall’amore offerto senza limiti, quella di farsi condurre verso un approdo di pace e di pienezza. Saranno le tue mani segnate dai chiodi a dirigere il percorso della storia. Eterna Trinità ti preghiamo in questa particolare giornata dedicata alla vera Carità di aiutarci a non avere mai il cuore atrofizzato dall’indifferenza e dall’egoismo. Aiutaci nell’impegno costante e nella condivisione generosa perchè non manchi mai il pane quotidiano né sulla nostra mensa né sulla mensa dei nostri fratelli.