Commento alla Solennità di Tutti i Santi – Anno A

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– 1 Novembre 2017 –

 «Beati i poveri in spirito…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la solennità di Tutti i Santi. La fonte della santità, alla quale sono chiamati i figli di Dio, è la stessa santità di Dio, è la partecipazione alla vita di Dio, ricevuta in dono. La “comunione” con Dio si traduce anche per i credenti in un potenziale essere “diversi” rispetto al mondo, alle sue proposte e alle sue logiche. La celebrazione liturgica nel suo complesso ci fa vivere una grande sinfonia della santità, non come prospettiva utopica, ma come esperienza possibile: è un invito ai cristiani a costruire innanzitutto unità fra di loro per essere segni credibili di unità e pace nel mondo. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la nostra umanità.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – C’è un popolo numeroso, Gesù, che ha preso sul serio le tue parole. A molti sono sembrati dei deboli perché hanno continuato a perdonare anche quando venivano insultati e calunniati, perché hanno offerto misericordia anche a quelli che proprio non se la meritavano. Hanno sperimentato il potere del male che ha devastato la loro esistenza, li ha mortificati e fatti soffrire, ha aperto piaghe difficili da guarire, eppure non hanno rinunciato a perdonare. C’è un popolo smisurato, Gesù, che ha preso sul serio le tue parole. Sono stati presi per ingenui, facile preda di ogni astuto, zimbello dei potenti di turno, solo perché hanno rinunciato alla malizia e hanno riservato ad ogni situazione uno sguardo limpido e pieno d’amore, proprio come il tuo, Maestro buono. Il loro cuore è puro, immune da tutto ciò che lo indurisce ed incattivisce, che lo inquina di gelosia, di avidità o di orgoglio. È questo popolo, Gesù, che costituisce per noi un segno di sicura speranza. Tu li hai dichiarati beati, veramente felici e fortunati: sono i cittadini del mondo nuovo che prepari.