Commento alla XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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15 ottobre 2017
«La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni…».

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXVIII domenica del Tempo ordinario. In tutte le culture il banchetto è simbolo di comunione. A questa visione non è estranea la comunità cristiana che, fin dalle sue origini, ha trovato nella mensa eucaristica il centro e la sorgente della sua vita di fede. La chiesa, infatti, è fedele a se stessa solo proponendosi come realtà che unisce gli uomini con Dio e tra di loro: perciò la sua missione è di andare incontro all’umanità, in ogni luogo, per creare legami. In mezzo agli altri uomini il cristiano non è mai un “isolato”,  anche se può sentirsi diverso, per mentalità, valori e scelte, rispetto a tanti altri. E la sua vita può diventare segno di salvezza per tanti a condizione che lavori per l’unità e non per la divisione tra gli uomini. Come sempre ricordiamo l’impotanza del silenzio, di partecipare alla preghiera e ai canti, di non parlare di altro e di spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la gioia della vera festa condivisa e non detenuta dal singolo.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Gesù, quello che conta non èfigurare tra i primi destinatari  del banchetto di nozze che il Padre ha preparato: ciò che importa è accogliere l’invito che ci raggiunge e accettare di partecipare alla ricchezza dei suoi doni, sapendo che egli ci vuole tutti, buoni e cattivi, alla sua mensa. Egli sa bene che abbiamo un vestito sporco e sdrucito, del tutto impresentabile in un’occasione importante come questa. Si accontenta che siamo disposti a toglierci i nostri stracci e a metterci la veste nuziale che ci è stata preparata… Quella veste non ce la siamo comperata o confezionata, è anche quella un dono, domanda solo di essere indossata. E testimonia la nostra volontà di cambiare per rispondere alla bontà del padrone di casa. Gesù, tu sai bene quanto sia generoso il Padre tuo: fa’ che io non approfitti della sua pazienza e della sua magnanimità. Fa’ che non pretenda di sedermi alla sua tavola continuando ad indossare il mio vestito già logoro e macchiato, indegno del tuo banchetto.